Introduzione
La progettazione termica dei tetti pombatici rappresenta una sfida complessa in Italia a causa della combinazione di geometrie inclinate, vincoli architettonici e condizioni climatiche variabili, che richiedono un’attenzione critica alle giunzioni termiche. La corretta selezione dei materiali isolanti e la precisa esecuzione delle giunzioni non solo prevengono i ponti termici, ma garantiscono anche il raggiungimento dei requisiti energetici imposti dal Decreto Rilancio e dalla normativa UNI EN ISO 6946, fondamentali per la performance dei nuovi edifici. Questo articolo, approfondito sulla base del Tier 2 che analizza dettagliatamente le giunzioni, fornisce una guida specialistica passo-passo per ottimizzare tali elementi, con focus su soluzioni pratiche, metodologie verificate e best practice per contesti urbani italiani.
Contesto Normativo e Termico Italiano
La normativa UNI EN ISO 6946 definisce i criteri per il calcolo della trasmittanza termica complessiva (U) e della resistenza termica totale (Rtot), elementi chiave nella valutazione dell’isolamento dei piani inclinati. Nel caso dei tetti pombatici, la geometria accentua la complessità: la presenza di falde inclinate, giunzioni verticali-piane e interazioni con pareti verticali crea zone critiche dove i ponti termici possono aumentare fino al 30% rispetto al valore nominali. Il Decreto Rilancio impone standard energetici stringenti, con obblighi di rendimento che variano da nord a sud in base al clima regionale, richiedendo soluzioni adattabili e performanti. Le giunzioni termiche non sono dunque un dettaglio accessorio, ma un fattore strutturale e termico determinante.
Importanza della Giunzione Termica e Ruolo Critico
Nei tetti pombatici, la giunzione termica è il punto nevralgico per evitare dispersioni e accumuli di calore. A causa delle variazioni di pendenza e delle discontinuità geometriche, queste zone sono responsabili fino al 40% delle perdite termiche totali se non progettate con cura. Un’adeguata giunzione assicura la continuità del coefficiente di conducibilità termica (λ), minimizza i gradienti di temperatura e previene la formazione di condensa interna. La scelta del sistema di giunzione deve quindi bilanciare prestazioni termiche, compatibilità chimico-meccanica e facilità costruttiva, soprattutto in edifici storici o con vincoli architettonici dove la discrezione estetica è imprescindibile.
Selezione Avanzata dei Materiali Isolanti
La selezione del materiale isolante si basa su criteri precisi: conducibilità termica (λ) bassa, stabilità dimensionale nel tempo, resistenza al fuoco, durabilità e compatibilità con le giunzioni sigillanti.
– **Poliuretano espanso (PUR):** λ ≈ 0,022–0,027 W/m·K, elevata prestazione termica, ideale per giunzioni a doppio strato con barriere flessibili; richiede adesivi poliuretanici per evitare delaminazione.
– **Polistirene estruso (XPS):** λ ≈ 0,028–0,030 W/m·K, buona stabilità dimensionale e resistenza all’umidità, adatto a giunzioni a canale metallico con inserti isolanti; compatibile con silicone strutturale.
– **Polistirene espanso (EPS):** λ ≈ 0,033–0,038 W/m·K, più economico ma con minore rigidità; usato in prefabbricati con tolleranze strette (<0,5 mm), richiede barriere vapore integrate.
– **Lana minerale con barriera vapore:** λ ≈ 0,042–0,045 W/m·K, eccellente per giunzioni complesse con integrazione di materiali compositi; previene ponti termici e assorbe umidità in modo controllato.
Tabella 1. Confronto materiali isolanti per tetti pombatici
| λ (W/m·K) | Stabilità Dimensionale | Resistenza al Fuoco | Applicabilità Giunzioni | Costo Rel. |
|---|---|---|---|---|
| PUR | Eccellente | Classe A | Barriere adesive flessibili | Alto, ma giustificato da prestazioni superiori |
| XPS | Ottima | Classe A | Canali metallici con inserti | Moderato, buona compatibilità |
| EPS | Buona, limitata a geometrie semplici | Classe B | Prefabbricati Tolleranze <0,5 mm |
Basso, ma sensibile a impatti |
| Lana minerale + barriera | Eccellente | Classe A | Giunzioni permeabili al vapore | Medio-alto, richiede dettaglio |
Progettazione e Integrazione delle Giunzioni Termiche
La progettazione deve partire da una mappatura termo-strutturale precisa, identificando le fasi critiche: giunzioni verticali-piane, vertico-verticali e quelle tra falde e pareti laterali. L’approccio migliore prevede l’uso di giunzioni a doppio strato con barriera termica integrata, che garantisce continuità termica e robustezza meccanica.
Metodo A: Giunzione a Doppio Strato con Barriera Termica Integrata
Fase 1: **Preparazione della superficie**
– Pulizia approfondita con acqua a pressione bassa (≤ 4 bar) per rimuovere polvere, residui organici e contaminanti.
– Levigatura con carta vetrata fine (1200–1500 grit) per garantire adesione ottimale; evitare schegge o irregolarità.
– Verifica visiva e termografica (termocamera 640×480, risoluzione 160×120) della planarità con sensore a laser.
Fase 2: Barriera termica flessibile
– Applicazione di membrana polimerica a bassa conducibilità (λ ≈ 0,02 W/m·K), spessa 0,2 mm, con adesivo a base poliuretano termoindurente.
– Stretto fitting con controllo al calibro di 0,3 mm per evitare vuoti.
Fase 3: Posizionamento del pannello isolante
– Pannello rigido (PUR o XPS) con tolleranze di <0,5 mm, posizionato su supporto in acciaio inox o alluminio leggero.
– Fissaggio con viti a basso ritiro o sistemi a incastro, evitando deformazioni.
Fase 4: Sigillatura perimetrale
– Applicazione di silicone strutturale a temperatura ambiente (20–25°C), con miscela per 3 minuti e compressione uniforme.
– Verifica continua con termocamera a contatto per garantire assenza di discontinuità.
Fase 5: Verifica finale con termografia dinamica
– Misurazione dei profili termici con termocamera a risoluzione 640×480, frequenza di acquisizione 10 Hz, durante simulazione di condizioni climatiche esterne (temperatura esterna ±5°C, umidità 60–80%).
– Analisi dei gradienti termici: obiettivo < 0,5 K/m per evitare condensa interna.